La caviglia
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LA DISTORSIONE DI CAVIGLIA E’ TRA LE PIU’ COMUNI LESIONI MUSCOLO-SCHELETRICHE DEGLI ARTI INFERIORI 

Se ti sei imbattuto in questo infortunio sappi che non sei il solo, considerando che in Italia avvengono mediamente circa 4000 casi al giorno. Fino al 70% della popolazione, almeno una volta nella vita, ha subito una distorsione di caviglia.

La domanda sorge spontanea: come mai c’è una così alta incidenza?

Senz’altro vanno considerati diversi fattori predisponenti come:  

  • L’ALTO CARICO DA SOPPORTARE, poiché la caviglia, come si intuisce facilmente, sostiene quasi la totalità del peso corporeo. 
  • L’AMPIA MOBILITA’ DELL’ARTICOLAZIONE, che se da una parte ci consente, mentre camminiamo, di adattarci alle varie superfici, dall’altra predispone l’articolazione a problemi di instabilità.
  • LA POCA SENSIBILITA’ ALLA PREVENZIONE, infatti non sono ancora adeguatamente diffusi seri programmi di prevenzione, A LIVELLO NON AGONISTICO, negli sport maggiormente a rischio come il basket, la pallavolo e gli sport su erba. 

Ora abbiamo una notizia buona ed una cattiva:

La cattiva è che chi subisce un’importante lesione, a seguito di una distorsione di caviglia, ha il doppio delle probabilità di subirla nuovamente l’anno successivo ed il 40 % circa, sviluppa instabilità cronica di caviglia.

La buona notizia è che con la giusta riabilitazione post-trauma, si riduce molto questa possibilità!!

LE DISTORSIONI SONO TUTTE UGUALI?

La distorsione di caviglia avviene a causa di un brusco movimento che eccede quella che è la normale escursione dell’articolazione tibio–astragalica, posizionata tra l’osso della gamba (la tibia) ed il primo osso del piede (l’astragalo).

Ci sono 2 tipologie di meccanismi traumatici:

1. INVERSIONE (iper supinazione): nell’85% dei casi la pianta del piede va verso l’interno e si avrà uno stiramento di tutta la capsula articolare laterale e dei legamenti che vanno a costituirla.

Il legamento maggiormente interessato spesso risulta essere il talofibulare anteriore, nei casi più gravi possono essere colpiti anche il peroneo calcaneare ed il talofibulare posteriore

2. EVERSIONE (iper pronazione):  è meno comune ed in questo caso la pianta del piede va verso l’esterno, causando uno stiramento del comparto mediale della capsula articolare.

Il legamento maggiormente interessato è il deltoideo 

Attenzione perché potrebbero essere coinvolte anche altre strutture come: il tendine peroneale, la cartilagine (danno condrale da sovraccarico cupola astragalo), la sindesmosi tibio-peroneale etc.

COSA SUCCEDE A SEGUITO DI UNA DISTORSIONE DI CAVIGLIA? 

I sintomi che caratterizzano la distorsione di caviglia sono:

  • GONFIORE: il tipico gonfiore, che può essere generalizzato o localizzato solo sotto il malleolo nel lato della caviglia in cui è avvenuta la distorsione, è causato da una lacerazione dei vasi e dal danno alla capsula articolare. 

Se l’edema supera i 4cm è molto probabile che ci sia una lesione legamentosa

  • EMATOMA: nei casi di distorsione più gravi, si crea una raccolta di sangue localizzata tipica conseguenza di traumi o contusioni
  • CALORE: in particolare nelle prime ore post-trauma
  • DIFFICOLTÀ DI MOVIMENTO: sia per problemi di stabilità che di dolore
  • DOLORE: il dolore è presente alla pressione, al movimento ed in particolare se si cerca di riprodurre il movimento nella direzione della distorsione.

COSA FARE SUBITO DOPO?

Ti stai chiedendo se puoi muoverti o devi stare a riposo? Se sia meglio applicare il caldo o il freddo?

Nel corso degli anni si sono susseguiti diversi acronimi per aiutare il paziente a memorizzare l’approccio più adatto, come il protocollo RICE (riposo-ghiaccio- compressione-elevazione) e il protocollo POLICE (protezione-carico ottimale–ghiaccio-compressione-elevazione). 

Il protocollo più recente ha come acronimo PEACE & LOVE.

Immediatamente dopo il trauma il tessuto lesionato ha bisogno di un po’ di quiete (PEACE)

PROTEZIONE:  ridurre il movimento o il carico sulla struttura per qualche giorno per non aggravare la lesione, evitando movimenti ed attività che possono aumentare il dolore.

ELEVAZIONE: mantenere l’arto inferiore più in alto rispetto al cuore, favorisce il ritorno venoso riducendo il gonfiore.

ANTIINFIAMMATORI:  vanno evitati! Così come l’uso del ghiaccio. Non devi avere paura del processo infiammatorio perché e’ il primo passo verso la guarigione. Quindi non ostacolarlo!

COMPRESSIONE Un bendaggio compressivo o una calza elastica può aiutare a ridurre sanguinamento e gonfiore.

EDUCAZIONE il fisioterapista deve educare il paziente sui benefici del recupero personalizzato e attivo invece che utilizzare esclusivamente modalità passive di trattamento

Dopo la prima fase (circa 3 giorni) per il tessuto lesionato è arrivato il tempo dell’amore (LOVE)

LOAD (CARICO): appena la regressione della sintomatologia lo permette iniziare a caricare gradualmente la struttura con esercizi attivi e ritorno progressivo alle attività quotidiane 

OTTIMISMO la paura e il catastrofismo possono essere degli ostacoli verso il recupero completo della lesione, quindi con la giusta consapevolezza circa la gravità dell’infortunio, il pensiero positivo ti aiuterà nel processo di riabilitazione

VASCOLARIZZAZIONE: praticare attività aerobica in assenza di dolore migliora il flusso sanguigno – riducendo i tempi di recupero – e sprigiona endorfine, la giusta benzina per buon umore e recupero piu’ veloce

ESERCIZIO: l’esercizio attivo è fondamentale per il recupero della mobilità, della forza, della propriocezione e per cercare di evitare un’eventuale nuovo infortunio. Non sottovalutare il dolore e l’ascolto del tuo corpo: le informazioni che ti da sono il miglior indicatore per guidare il tuo recupero.

E’ SEMPRE NECESSARIO FARE UNA LASTRA?

Non tutte le persone che hanno subito una distorsione di caviglia hanno effettivamente bisogno di una rx. Un professionista può aiutarti a capire se sia il caso di sottoporsi a raggi X, nel caso in cui siano presenti queste caratteristiche: 

  • Dolore sulla tibia o sul perone a 6 cm dal malleolo mediale o laterale
  • Incapacità di sostenere il peso del corpo sia immediatamente dopo l’infortunio che per 4 passi durante la valutazione. Più semplicemente, non riuscire a fare pochi passi!
  • Dolore nella zona media del piede (osso navicolare) e del quinto metatarso

Gli esami diagnostici che aiutano a stabilire l’entità del danno ed i tempi di recupero, sono:

  • Radiografia per valutazione di un eventuale coinvolgimento osseo, in particolare fratture malleolari o alla base del quinto metatarso
  • Risonanza magnetica
  • Ecografia

La distorsione di caviglia si suddivide in 3 gradi:

  • 1 GRADO: allungamento strutture legamentose, minor edema, sintomo doloroso contenuto ed assenza di instabilità
  • 2 GRADO: lesione legamentosa parziale, maggior edema, maggior dolore, instabilità di grado medio-lieve
  • 3 GRADO: lesione totale di uno o più strutture legamentose e forte instabilità

IN COSA CONSISTE LA FISIOTERAPIA POST DISTORSIONE DI CAVIGLIA?

Già nelle primissime fasi, si può concentrare il lavoro sugli altri distretti corporei che, man mano a risalire verso l’alto, modificano la loro condizione (perone, tibia, coscia, bacino fino ad arrivare a tutta la colonna)

Il percorso fisioterapico è individuale per ogni persona, ma per darti un’idea il percorso terapeutico può essere suddiviso in vari step:

  • DIMINUZIONE DEL DOLORE E DEL GONFIORE Nei primi giorni dopo aver tolto la fasciatura, ci sarà dolore sia al movimento che alla palpazione e la caviglia sarà gonfia. Può essere adatto l’utilizzo di mezzi fisici abbinati a tecniche manuali come il massaggio linfodrenante e delicate mobilizzazioni che hanno lo scopo di migliorare il drenaggio e la mobilità dei tessuti.
  • RECUPERO DELL’ARTICOLARITÀ Una volta diminuito il dolore ed il gonfiore, si può iniziare a recuperare la mobilità articolare tramite delle mobilizzazioni con lo scopo di recuperare i gradi di movimento. Si inseriscono quindi esercizi attivi ed attivi assistiti
  • RECUPERO DELLA STABILITÀ  Una volta recuperata buona parte dell’articolarità, ci si può concentrare sul recupero della stabilità dell’articolazione attraverso un training riabilitativo, costituito di esercizi attivi specifici e progressivi

Ecco un esempio di progressione di esercizi per aumentare la stabilità e per attivare il polpaccio :

  1. Da sdraiato, in posizione supina, si fa passare un elastico sotto la pianta del piede in posizione flessa.  Tenendo le estremità dell’elastico e rimanendo sdraiati si effettua una spinta dell’avampiede verso il basso.

La resistenza dell’elastico andrà a crescere con il passare dei giorni.

  1. In piedi, si sollevano i talloni contemporaneamente e sempre contemporaneamente si rimettono a terra
  2. In piedi si sollevano i talloni contemporaneamente, si stacca da terra il piede che non ha subito il trauma e si rimane solo su quello colpito, che scenderà lentamente fino a toccare con il tallone terra. 
  3. Esercizi con tavolette propriocettive

QUALI SONO I TEMPI DI RECUPERO?

Il tempo necessario al recupero del movimento, a seguito di una distorsione della caviglia, dipende dalla serietà del trauma subito. In genere i tempi di ripresa vanno dalle 3 alle 6 settimane. Per il ritorno all’attività sportiva, di solito si considera circa 40 gg per le lesioni lievi e 2 mesi per le lesioni medio gravi. 

3 CONSIGLI UTILI

1) 2 buoni metodi naturali contro il gonfiore sono i pediluvi con acqua salata e gli impacchi di argilla

2) Per evitare recidive è fondamentale il recupero della stabilità ed il proseguimento di esercizi di stabilizzazione

3) La distorsione di caviglia genera paura di ricadute, per questo è importante anche curare sempre l’aspetto del riscaldamento che ti consiglierà il fisioterapista