
Ti è mai capitato di sentire dolore o rumore alla mandibola aprendo e chiudendo la bocca?
Hai mai sentito una sensazione di blocco in apertura e chiusura?
Hai mai sofferto di dolore alle tempie e/o davanti all’orecchio?
Se la risposta è si ad almeno una di queste domande, potresti avere un disturbo dell’articolazione temporo mandibolare (ATM) che mette in comunicazione, come suggerisce il nome stesso, l’osso temporale del cranio (cavità glenoidea) con la mandibola (condilo mandibolare).

I disordini dell’ATM coinvolgono maggiormente il sesso femminile con un rapporto di 4 a 1 e con insorgenza più frequente tra i 20-40 anni. In particolar modo, solo in Italia, ne soffre circa il 12% della popolazione.
L’articolazione temporo mandibolare è un’articolazione che viene esposta a molti fattori di rischio che possono alterare la sua funzionalità per due principali ragioni:
- Viene utilizzata tantissime volte al giorno
- Il fatto che sia un’articolazione bilaterale, rende la biomeccanica piuttosto complessa perché il movimento di un lato influenza inevitabilmente il movimento del lato opposto.
COME E’ FATTA QUESTA ARTICOLAZIONE?
L’articolazione temporo mandibolare è un’articolazione molto superficiale, per palparla basta mettere le dita ai lati del volto in prossimità dell’orecchio, e poi aprire e chiudere la bocca.
I principali protagonisti di questa articolazione sono essenzialmente 4:
- OSSO MANDIBOLARE
- OSSO TEMPORALE
- DISCO
- MUSCOLI MASTICATORI

OSSO MANDIBOLARE
Ha una forma a “Ferro di cavallo” con due estremità identiche che hanno al loro apice due protuberanze chiamate condili. Anche per questo motivo l’articolazione temporo-mandibolare è facilmente soggetta a riportare danni nel caso di traumi con impatto diretto sulla stessa.
OSSO TEMPORALE
I condili della mandibola si articolano con l’osso temporale, più precisamente con la fossa temporale, che è una struttura concava che ospita il condilo mandibolare durante il movimento di scivolamento.
DISCO O MENISCO TEMPORO MANDIBOLARE
Tra le due superfici articolari troviamo il disco, una struttura cartilaginea biconcava, che si adatta alle necessità del movimento articolare durante lo scivolamento dei condili in avanti nel movimento di apertura della bocca..
Durante l’apertura della bocca, il movimento dell’ATM si suddivide in 2 fasi:
- Rotazione (pura della mandibola)
- Rototraslazione (il condilo seguito dal disco trasla in basso ed in avanti)

Madre Natura ha fatto si che la prima fase di pura rotazione sia sempre conservata, così da garantire un’apertura minima di 2 cm che ci consenta di nutrirci.
La fase più problematica è la seconda: la rototraslatoria.
Un disco sano garantisce la buona qualità del movimento articolare, se quest’ultima si altera iniziano a verificarsi i primi disordini articolari
MUSCOLI
I muscoli responsabili della masticazione, sono quelli che vengono maggiormente presi in esame nel corso del trattamento delle disfunzioni dell’ATM e sono:

- MASSETERE
- TEMPORALE
- PTERIGOIDEO INTERNO
- PTERIGOIDEO ESTERNO
I primi due elencati sono i principali responsabili del movimento di chiusura della bocca, mentre gli ultimi due, oltre che nella chiusura, cooperano anche nei movimenti di lateralità e protrusione (portare in avanti la mandibola)
QUALI SONO I SINTOMI CHE POSSONO RICONDURRE AD UNA DISFUNZIONE TEMPORO MANDIBOLARE?
- Dolore alla mandibola, alle tempie, all’orecchio e nella zona subito avanti l’orecchio
- Mal di testa
- Rumori muovendo la mandibola
- Blocco in apertura o chiusura
- Dolore o rumori all’ATM
- Limitazione in apertura
- Deviazione dell’apertura della bocca
- Dolore ed affaticamento muscoli del viso
- Dolore e rigidità collo spalle e schiena
- Mal di schiena
- Mal di orecchio
- Ronzii o fischi nell’orecchio
- Sensazione orecchie tappate
- Riduzione udito
- Dolore occhi e/o intorno agli occhi (soprattutto nel serramento)
- Affaticamento vista
- Difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti
- Capogiri vertigini
- Formicolio alle mani e braccia
- Mal di denti
COSA INDICANO QUEI RUMORI CHE SENTI MUOVENDO LA BOCCA?
I rumori sono un segno che i movimenti articolari non si svolgono in modo fluido e scorrevole e se diventano dei “click” importanti, degli “schiocchi” è probabile che questo sia dovuto alla dislocazione del disco articolare.
Invece l’impressione che ci sia la “sabbia nell’articolazione” è causato da una degenerazione della cartilagine articolare che non risulta più completamente liscia, ma ruvida ed irregolare.
PERCHE’ QUANDO APRI LA BOCCA RISCONTRI UNA LIMITAZIONI E/O DEVIAZIONE DEL MOVIMENTO?
Se la bocca si apre e devia: significa che il disco in apertura si disloca e ritorna nella posizione corretta durante l’apertura della bocca. La mandibola devia dallo stesso lato del click.
A fine movimento la linea inter-incisiva superiore e quella inferiore combaciano. Può non esserci dolore.

Se la bocca è bloccata e presenta un’apertura deviata: significa che il disco è dislocato permanentemente e non ritorna mai nella posizione corretta. Non c’è più il click.
E’ presente un’apertura della bocca limitata, con netta distanza tra la linea inter-incisiva superiore e quella inferiore. Il dolore è molto forte.

QUALI SONO LE CAUSE DI DISORDINE DI ATM?
I disordini cranio cervico mandibolari indicano uno stato generico di sofferenza neuromuscolare della testa e del collo causato da un errore di posizione della mandibola originato da:
- Malocclusione: la posizione non fisiologica della mandibola dipende dai nostri denti, nel senso che noi possiamo chiudere la bocca in modo corretto solo se i denti “combaciano” tra loro.
- Serramento dentale
- Traumi (colpo di frusta, un pugno)
- Dislocazione del disco
- Fattori ormonali, posturali, visivi, occlusali, psicologici-emozionali
- Artrosi
- Infezione
- Neoplasia o tumori
- Bruxismo: stringere e strofinare i denti, soprattutto durante il sonno e nei periodi di forte stress. Si riconosce da:
- Rumore notturno dovuto a piccoli movimenti laterali associati al serramento
- Sensazione di tensione mandibolare al risveglio
- Dolore localizzato alle arcate dentali
- Ricorrenza di cefalee
Nei casi più gravi:
- Alterazioni del parodonto: l’articolazione tra dente ed osso mandibolare e mascellare può cedere, generando una parodontite traumatica. I denti cominciano a muoversi ed in assenza di trattamenti adeguati, possono arrivare a cadere.
- Presenza di faccette di usura (foto in basso)

IN QUALI CASI LA FISIOTERAPIA PUO’ ESSERTI DI AIUTO?
L’intervento fisioterapico può essere molto utile in determinate condizioni come:
- BRUXISMO: l’attenzione ricade maggiormente sul muscolo più coinvolto, il massetere, che è il più potente del corpo ed è capace di esercitare una forza di circa 100kg per cm2
- MAL DI TESTA
- PRESENZA DI CLICK E SCROSCI ARTICOLARI: abbiamo già detto in precedenza che in determinati movimenti della mandibola il menisco potrebbe non compiere un movimento corretto rimanendo intrappolato. Successivamente, continuando a muovere la bocca, si libera improvvisamente con uno “scatto”, generando un rumore facilmente percepibile, ponendo due dita sopra l’articolazione. Sia in presenza di rumori articolari che di dislocazioni importanti, non è detto che siano presenti sintomi come cefalea, rigidità nucale o dolore, questo perché il disco non è molto innervato.
- DISFUNZIONI DI MOVIMENTO DELL’ARTICOLAZIONE: come abbiamo visto in qualche paragrafo fa, non sempre la traiettoria che esegue la mandibola è perfettamente simmetrica e fisiologica, e questo nel tempo può produrre sovraccarichi funzionali in alcune strutture.
- LIMITAZIONI FUNZIONALI: in apertura o chiusura della bocca.
- POST TRAUMA: il fisioterapista può essere di supporto per il riequilibrio muscolare di tutta l’area, anche a seguito di traumi (fortuiti, stradali, sportivi etc.).
QUALI SONO GLI ACCERTAMENTI DA POTER FARE?
- L’ELETTROMIOGRAFIA DI SUPERFICIE: analizza l’attività dei muscoli maggiormente coinvolti nel movimento dell’ATM (massetere, temporale, pterigoideo esterno) sia in condizioni di riposo, sia in contrazione volontaria includendo una stimolazione del nervo trigemino. Questo permette di misurare lo stress posturale originato dalla mandibola allo scopo di rendere predicibile l’effetto della terapia sia ortodontica che fisioterapica
- LA KINESIOGRAFIA MANDIBOLARE: misura i movimenti liberi mandibolari nello spazio senza alcun tipo di influenza da parte dell’operatore o dello strumento di analisi, identificando ogni ostacolo al movimento della mandibola durante l’apertura
QUALI SONO I RIMEDI MIGLIORI PER QUESTE PATOLOGIE?
Spesso il trattamento per i disordini dell’articolazione temporo-mandibolare può essere lungo e prevedere un intervento terapeutico multidisciplinare, all’interno del quale possono collaborare diverse figure come:
- odontoiatra
- otorinolaringoiatra
- fisioterapista (per migliorare i movimenti fisiologici, e cercare di ripristinare un giusto equilibrio in questa area)
- ortottico
- chirurgo maxillofacciale
- logopedista (considerando che deglutiamo 2500 volte al giorno, se c’è un’alterazione del movimento della lingua è fondamentale che questo venga trattato)
- uno psicologo (per migliorare alcuni aspetti di ansia che possono inficiare il risultato finale)
Ogni patologia ed ogni paziente, richiedono SEMPRE un trattamento specifico e personalizzato in virtù delle caratteristiche della propria articolazione e dei propri sintomi
Il fisioterapista applica una serie di tecniche e strategie come:
- TECNICHE DI TERAPIA MANUALE: che coinvolgono l’ATM, il tratto cervicale (in particolare le prime vertebre) ed il cranio.
Non si tratta esclusivamente di mobilizzazioni articolari, ma anche del trattamento dei tessuti molli come i muscoli. Il trattamento miofasciale è un punto chiave della terapia temporo mandibolare. - ESERCIZI: è basilare che il paziente capisca che, per ridurre gli episodi di acutizzazione dei sintomi, è importante proseguire il lavoro a casa con esercizi mirati ed auto-posture e/o automobilizzazioni che possono riguardare anche distretti lontani, come ad esempio il tratto dorsale della colonna vertebrale, ma che entrano in correlazione con il tratto cervicale e l’ATM
Gli esercizi sono fondamentali per:
- Attivare la muscolatura stabilizzatrice
- Rinforzare i muscoli antagonisti dei gruppi muscolari troppo rigidi
- Migliorare l’equilibrio di forze tra il lato destro e il lato sinistro della mandibola
5 COSE DA EVITARE:
- Evitare di mangiare cibi duri o gommosi o che richiedano di aprire molto la bocca
- Evitare di dormire con il lato del viso dolente che poggia sul cuscino
- Non sbadigliare, cantare, urlare con la bocca alla massima apertura
- Non appoggiare il mento sulla mano o tenere il telefono tra spalla ed orecchio
- Mantenere i denti leggermente disclusi il più spesso possibile per alleviare la pressione
3 CONSIGLI UTILI:
Prima di salutarci, ti ricordo che è sempre consigliato affidarsi a mani esperte!!!
Ti suggerisco comunque alcuni semplici esercizi da provare:
- Poggiare i gomiti sul tavolo, porre le mani come base sotto il mento e con la mandibola imprimere, per una decina di secondi, una spinta contro le mani che dovranno fare una resistenza tale da non permettere l’apertura della bocca. Questo contribuirà a rinforzare i muscoli antagonisti dei muscoli masticatori (es. massetere)
- Massaggiare per 1 minuto il muscolo temporale (tempie e sopra l’orecchio)
- Massaggiare per 1 minuto il muscolo massetere (zona della guancia, davanti alle orecchie)